Diritto di replica, sulla questione manifestazione eccidio di Schio

Spett.le Redazione del Giornale di Vicenza,

chiediamo il diritto di replica a proposito dell’articolo sulle manifestazioni svoltesi a Schio il 6 luglio, apparso oggi, lunedì 7 luglio sulle pagine del Giornale  di Vicenza. Credo che gli antifascisti debbano avere questo diritto di replica perché molte sono le imprecisioni e le omissioni dell’articolista.

Andiamo per ordine! La giornalista Rubina Tognazzi scrive che furono uccisi per rappresaglia 54 detenuti da un gruppo di partigiani: ebbene quelli non erano “detenuti”, se non nel senso strettissimo della parola perché ristretti nel carcere, quelli erano nazi-fascisti che avevano commesso ogni genere di nefandezze e crimini a non finire assieme ai tedeschi delle SS che occupavano il territorio; sembra quasi che i partigiani andassero in giro a fare “rappresaglie” come bande di assassini comuni, il che è assolutamente lontano dalla verità storica, a cui noi ci atteniamo: LA STORIA, non le fantasie e le revisioni dei fatti. (leggere il libro di Ugo De Grandis)

A proposito di numeri di presenti noi non diciamo nulla rispetto alle presenze dei fascisti, non c’eravamo a vedere, ma sicuramente contestiamo il numero di 40 antifascisti che ci viene attribuito e alla composizione del gruppo; contati materialmente da persone presenti, durante gli interventi al microfono in piazza c’erano almeno 80 persone, un po’ meno alla biblioteca perché alcuni se ne sono andati quando è partito il corteo. In piazza non era presente solo Rifondazione Comunista.

L’articolista scrive che da una parte c’erano persone “legate ad associazioni di destra”; posso avere l’ardire di correggere? In quel luogo c’erano nazi-fascisti dichiarati, fatti e finiti, non gente di destra; c’erano i nostalgici del governo fantoccio e criminale della “repubblica” di Salò, guidata da un uomo che nel resto d’ Italia era ricercato per crimini contro il nostro Paese, fascisti che rivendicano, a partire dal nome della loro più numerosa formazione,  CONTINUITA’ IDEALE CON LA R.S.I., l’appartenenza a quella ideologia criminale e di questo ci meravigliamo!! Ma come chi va in piazza e grida “Palestina Libera” viene portato via e chi grida “Viva il Duce” lo può fare impunemente, alla faccia dei richiami costituzionali?

Leggiamo poi la dovizia di particolari con cui viene raccontata l’adunata della banda fascista, come se tutto quello fosse normale mentre poche parole sono state spese per il presidio antifascista senza mai sottolineare i momenti salienti, il contenuto politico. Non eravamo in piazza per folklore ma per mantenere viva la memoria della lotta partigiana che ha ridato libertà al nostro paese e che ora si vuole cancellare e stravolgere.

Davanti al Duomo, non c’erano solamente appartenenti a Rifondazione Comunista, c’erano: il PRC, il PCI, il PCL, il collettivo vicentino Vicenza Ribelle, il C.S. Arcadia, Rotte Balcaniche, l’USB, alcuni rappresentanti dei CUB e della FIOM e diversi compagni dell’ANPI che hanno scelto di stare nella manifestazione antifascista fin da subito o dopo il ricordo al cimitero-sacrario di SS. Trinità e antifascisti di Schio.

E se mi è permesso quegli interventi al microfono che Rubina Tognazzi liquida con “alcuni interventi inneggianti l’antifascismo” sono stati invece il contributo politico, storico (perché ci sono state puntualizzazioni storiche), di attualità (Palestina, riarmo, DL sicurezza, morti sul lavoro, etc) dei partecipanti; hanno parlato nell’ordine Rifondazione Comunista, Vicenza Ribelle, PCL, PCI, USB, un compagno iscritto ANPI rappresentante la CUB e voci della gente che ha partecipato; per ragioni di tempo abbiamo dovuto cancellare altri due o tre interventi.  Non parliamo poi del silenzio sulla celebrazione alla lapide dei fratelli Bogotto: deposizione di fiori ed altri due interventi, uno dei quali la riproposizione dell’intervento del compagno partigiano Alberto Sartori nome di battaglia “Carlo” il 29 aprile 1979, quando fu posata quella lapide. Tutto questo credo che avrebbe meritato un maggiore interesse da parte della scrivente, almeno tanto quanto gli squilli di tromba e le urla “presente” dei nazi-fascisti. Ed invece l’attenzione viene sviata su “alcuni giovani hanno acceso fumogeni”  che non mi sembra un reato e sulle tensioni ( mai state tensioni) e disagi dei cittadini, anche questi inesistenti. Anche in assenza di qualsiasi provocazione, scontro, slogan un po’ spinto, etc. si cerca SEMPRE qualsiasi appiglio per colorare negativamente una manifestazione che invece è stata riuscitissima e politicamente, socialmente, storicamente importante.

Guido Zentile Responsabile provinciale Antifascismo del PRC

Roberto Fogagnoli segretario circolo PRC Pietro Tresso di Schio