ANCHE OGGI UN MORTO SUL LAVORO, anche oggi l’ennesima morte sul lavoro: è accaduto in una azienda di Brendola. Un uomo di 58 anni è stato ucciso e non tornerà più ad abbracciare i propri cari. Scriviamo “è stato ucciso” perché, dalle poche parole scritte nei giornali online la dinamica dell’incidente fa molto pensare a mancanza di sicurezza; come è possibile che accada ciò che qualche giornale scrive e cioè : “… L’uomo sarebbe stato “risucchiato” da un macchinario, perdendo la vita all’istante. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, l’uomo sarebbe caduto nei pressi dell’apparecchiatura dopo aver perso l’equilibrio. Un ingranaggio lo avrebbe trascinato per un braccio. Com’è possibile che un operaio salga una scala posta vicina ad un macchinario che potrebbe intrappolarti? Crediamo che si debba indagare a fondo. Quante volte, un incidente mortale ha poi svelato mancanze gravi da parte delle aziende dove questi incidenti avvengono!
I morti sul lavoro aumentano più dell’occupazione e dall’inizio del 2025 sono già oltre due al giorno. Chiediamo con forza che su questo fronte convergano gli sforzi da parte del governo per prevenire gli incidenti: il governo deve impegnare fondi in questo senso, aumentare gli ispettori, dare risorse per corsi e per controlli. invece di investire denaro pubblico per l’aumento delle spese militari si investano per diminuire, cancellare le morti di lavoratori e lavoratrici. La vera guerra in corso è quella sui luoghi di lavoro ed è una strage infinita alla quale non dobbiamo rassegnarci. Dobbiamo riuscire a cambiare questo sistema dove il profitto viene prima della vita di chi lavora per garantire a se ed ai suoi cari una esistenza dignitosa.
Cominciamo a dare un segnale facendo una cosa tra le altre: andando a votare i 5 referendum dell’8 e 9 giugno, tra questi c’è n’è uno in particolare che riguarda la responsabilità delle aziende in materia di sicurezza sul lavoro. Comunque serve un vero piano nazionale per questo gravissimo problema che parta dal potenziamento dei controlli con l’assunzione di tutti gli ispettori che servono, all’aumento delle sanzioni per le aziende che mettono la sicurezza di chi lavora all’ultimo posto e con l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro a carico dei responsabili aziendali.
Per la segretria del Partito della Rifondazione Comunista – Vicenza
Orlandi Marco – responsabile lavoro PRC provinciale
Silvia Stocchetti – Segretaria PRC provinciale