BASTA MORTI E INCIDENTI SUL LAVORO: NON È UNA FATALITÀ, È COLPA DI QUESTO SISTEMA
Anche oggi, a Tezze sul Brenta, due operai sono stati colpiti da un grave incidente sul lavoro. Stavano lavorando in una buca, molto probabilmente senza adeguata ventilazione o protezione, quando hanno perso i sensi. Uno dei due è ora in coma. L’altro, fortunatamente, è riuscito a salvarsi. Entrambi lavoravano per un’azienda che si occupa del recupero di scarti animali, un settore ad alto rischio dove spesso la sicurezza viene ignorata in nome del profitto.Non possiamo più accettare che ogni giorno si rischi di morire sul posto di lavoro.
Non è una disgrazia. Non è sfortuna. È l’effetto diretto di un sistema economico che mette il profitto davanti alla vita umana. È il risultato di politiche che hanno smantellato i diritti, distrutto la sicurezza, precarizzato le vite.Nel 2025 i numeri sono ancora in crescita: morti, feriti, intossicati, mutilati. La carne da macello del capitalismo sono i lavoratori e le lavoratrici.
Quanti ancora devono morire prima che si dica la verità? Che queste non sono “fatalità”, ma il prodotto della mancanza di controlli, dei tagli alla sicurezza, dei ritmi insostenibili, dei ricatti occupazionali.
Ogni volta si versano lacrime, si promettono indagini, si ripetono le solite frasi di circostanza. Ma tutto continua come prima.
Le responsabilità sono chiare: chi governa, chi fa le leggi, chi gestisce le aziende mettendo al primo posto il profitto e non la dignità e la vita di chi lavora.
Il mancato raggiungimento del quorum nei referendum sul lavoro non cancella la rabbia, non cancella le ragioni di chi lotta. Al contrario: ha messo sotto gli occhi di tuttə la brutalità di un sistema che sfrutta e uccide.
Noi non ci fermiamo.
Rifondazione Comunista continua la mobilitazione, nei territori, nei luoghi di lavoro, nelle piazze.
Chiediamo giustizia per chi ha perso la vita, per chi rischia ogni giorno.
Pretendiamo una legge che riconosca l’omicidio sul lavoro, perché è questo che succede: si muore per colpa di chi lucra sulla pelle degli altri.
Lavorare non può significare rischiare la vita.
La sicurezza non è un lusso. È un diritto.
E noi continueremo a lottare fino a quando sarà garantito a tuttə.
Partito della Rifondazione Comunista – Segreteria provinciale
Per la giustizia sociale, contro lo sfruttamento
Per un lavoro sicuro, stabile, dignitoso