COMUNICATO STAMPA – RIFONDAZIONE COMUNISTA VICENZA
MITENI: 141 ANNI DI GALERA, MA NON BASTANO. ORA BONIFICA, VERITÀ E GIUSTIZIA PER UN INTERO POPOLO AVVELENATO
Accogliamo con enorme soddisfazione le condanne esemplari inflitte dal Tribunale di Vicenza agli 11 dirigenti della Miteni, responsabili di un disastro ambientale di proporzioni ciclopiche. 141 anni di carcere sono un primo, storico, segnale che non tutto può essere comprato, nemmeno la giustizia. Finalmente, i padroni dell’avvelenamento pagano.
Un ringraziamento sincero e commosso va alle Mamme No Pfas, a tutte le associazioni cittadine, ai comitati, ai tecnici e ai medici che per anni hanno lottato nell’indifferenza della politica e contro il muro di gomma del potere economico. Senza di loro questa sentenza non sarebbe mai arrivata.
Un plauso e una profonda gratitudine all’avvocato Edoardo Bortolotto, che ha dimostrato come si possa mettere la competenza giuridica al servizio della collettività, senza piegarsi ai ricatti o alla convenienza.
Non possiamo però nascondere la rabbia profonda per quanto accaduto. Dirigenti e manager al soldo di multinazionali criminali hanno deliberatamente avvelenato una delle più grandi falde d’Europa, inquinato le vene idriche di tre province e condannato un’intera generazione a una vita tra tumori e malformazioni. Tutto per il profitto. Tutto con la connivenza o il silenzio complice delle istituzioni venete, che non hanno vigilato, non hanno controllato, non hanno protetto la salute pubblica.
È intollerabile che la politica regionale, invece di intervenire, abbia rallentato i controlli sanitari, minimizzato il disastro e lasciato migliaia di cittadini esposti al veleno. Zaia e compagni di merende hanno scelto di difendere gli interessi industriali, non le comunità.
Ora chiediamo che queste condanne siano confermate nei prossimi gradi di giudizio, senza sconti, senza pressioni, senza inginocchiarsi ai potenti; che la bonifica parta subito, con fondi reali e tempi certi; che i Comuni e le Province coinvolte si facciano promotori immediati di momenti pubblici di informazione, per spiegare alla cittadinanza la reale portata del disastro, spesso sottaciuta e manipolata.
Questo non è un incidente. È un crimine di sistema. È la logica mortale del capitalismo predatorio, che distrugge territori e vite per ingrassare i bilanci. Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo.
Segreteria provinciale
Rifondazione Comunista – Vicenza