COMUNICATO STAMPA
Acqua di Arzignano: emergenza rientrata, ma il problema è politico
Come Partito della Rifondazione Comunista esprimiamo soddisfazione per il rientro dell’allarme idrico che, per 48 ore, ha privato la popolazione di Arzignano e Montorso della possibilità di bere e usare l’acqua dell’acquedotto. È un sollievo sapere che le analisi confermano l’assenza di batteri e che la rete idrica è tornata sicura.
Ma non possiamo fermarci al lieto fine. Abbiamo il dovere di chiederci se questa “anomalia del tutto eccezionale” non sia in realtà la spia di un sistema di gestione dei beni comuni che traballa da tempo. Un sistema economico che pretende di fare profitto anche da ciò che è di tutti e non ha prezzo — come l’acqua — e che preferisce investire miliardi in armi e guerre invece che nella cura e nella sicurezza del territorio.
Il caso di Arzignano è legato ai cantieri finanziati con il PNRR, interventi che dovevano ridurre le perdite ma che hanno finito per creare un’emergenza. Non possiamo non pensare ai cantieri infiniti del TAV a Vicenza, destinati a sconvolgere per decenni la vita dei cittadini con anomalie continue, polveri, rumori, rischi e costi insostenibili per l’ambiente e la collettività. È lo stesso modello di sviluppo: grandi opere calate dall’alto, più utili a chi le appalta che alla popolazione.
Ricordiamo che l’acqua è pubblica, il territorio è finito, e i beni comuni non sono merce. Il referendum del 2011, con una partecipazione straordinaria e una maggioranza schiacciante per l’acqua pubblica, dimostra che la popolazione ha a cuore la gestione collettiva e trasparente delle risorse, molto più di quanto facciano i governi locali e nazionali.
L’amministrazione locale si limita a tamponare le emergenze con soluzioni asmatiche e di corto respiro, incapace di affrontare le radici del problema: l’adesione cieca a un sistema economico che è ormai alle corde e che scarica i costi delle proprie inefficienze sulle spalle della cittadinanza.
Difendere i beni comuni significa vigilare, organizzarsi, pretendere scelte politiche radicalmente diverse. Noi di Rifondazione Comunista continueremo a farlo, insieme a chi non si rassegna all’idea che acqua, aria, terra e pace possano essere sacrificati agli interessi di pochi.
Silvia Stocchetti
Segretaria Provinciale – Partito della Rifondazione Comunista