I RICCHI NON VANNO IN AUTOBUS

Il costo degli abbonamenti e dei biglietti del trasporto pubblico locale aumentano rispettivamente del 20% e del 30%, questo è l’annuncio dato da SVT, motivo primario contenimento dei costi aziendali.
Questa decisione scellerata di SVT (di proprietà per il 67% della provincia di Vicenza e per il 33% del Comune di Vicenza, quindi della politica) va a colpire ancora una volta i ceti popolari, le famiglie a basso reddito, i pensionati, i lavoratori, gli studenti che si muovono con i mezzi pubblici non certo i ricchi che viaggiano sui SUV extralusso a cui invece la Lega di Salvini propone di cancellare anche il superbollo.
All’inflazione annua che galoppa oltre l’8% annuo, all’aumento spropositato dei prezzi dei generi di prima necessità, all’aumento delle bollette di luce e gas, anche di quel fantomatico mercato tutelato che non tutela niente e nessuno se non le tasche gonfie dei soliti noti, la politica vicentina aggiunge in modo violento i costi del trasporto pubblico locale direttamente sulle tasche dei lavoratori a basso reddito, pendolari e studenti. E’ una politica miope ed ingiusta che colpisce ulteriormente la classe lavoratrice che maggiormente ha risentito della crisi, della pandemia, della guerra. Le famiglie a settembre, con l’inizio dell’anno scolastico, si troveranno a fare i conti con aumenti dei costi improponibili e insopportabili.
Al nuovo sindaco di Vicenza, socio di SVT, chiediamo di intervenire subito per un concreto contenimento dei costi, non siano i cittadini a farsi carico dei maggiori costi, ma l’amministrazione pubblica.
Ai pendolari, studenti e lavoratori, alle organizzazioni studentesche, alle organizzazioni sindacali proponiamo fin da subito una mobilitazione per pretendere la riduzione dei costi degli abbonamenti e dei biglietti
UNIONE POPOLARE, RIFONDAZIONE COMUNISTA
In foto i precedenti assessori, con gli attuali amministratori di SVT.
Il leghista al centro se ne è andato con il SUV , ma Possamai che è vicino al popolo (?) ridurrà i costi? Noi nel dubbio proponiamo un presidio