La NATO e le basi militari nella guerra tra RUSSIA e UCRAINA

Nel giorno del 4 luglio a Vicenza, come ogni anno, presso la Caserma Ederle si festeggia “Il giorno dell’Indipendenza”. Frotte di famiglie vicentine fanno la fila per entrare alla caserma Ederle, ricordiamolo una delle sei caserme STATUNITENSI in territorio italiano presenti da quando abbiamo perso la seconda guerra mondiale. Ora in qualità di cittadini di uno Stato vassallo i cui governanti prendono ordini stando sull’attenti di fronte all’occupante a stelle e striscie, abbiamo deciso di organizzare una CONVEGNO-presidio a meno di 500m dalla caserma Ederle. E’ un seminario corale a più voci rappresentative di quel movimento pacifista che è maggioranza nel paese reale, ma che non ha rappresentanza politica in Parlamento.
Dal 2008 è in corso in Ucraina una destabilizzazione operata dalla alleanza politico-militare occidentale sfociata nel 2014 con il colpo di stato del Maidan, la guerra contro le repubbliche del Donbass fino ad arrivare nel 2022 all’invasione Russa dell’Ucraina.
Stoltenberg: “Il futuro dell’Ucraina è nella Nato”.
La guerra russo-ucraina rappresenta uno spartiacque per la Nato, paragonabile a quello del 1989-1991 ma in direzione opposta con implicazioni in parte già codificate nel recente Concetto Strategico alleato. In geopolitica, non esiste niente di più americano delle basi militari degli Stati Uniti all’estero. Compongono una rete immensa, ai quattro angoli del pianeta, dal Giappone all’Honduras, dalle sabbie arabiche ai ghiacci groenlandesi, dai verdi colli di Baviera e Palatinato al ceruleo atollo di Wake. L’Europa è il cuore dell’impero americano, il suo possedimento più luminoso, lo spazio tributario d’elezione.
Il movimento contro la guerra, nel conflitto in corso dopo difficoltà iniziali si sta mobilitando contro l’invio di armi per una tregua a sostegno dei piani di pace presentati, Vienna dimostra l’esplicita volontà di mobilitarsi.
Noi siamo dentro il conflitto, apparteniamo ad una alleanza politico militare, siamo occupati da basi militari. Oltre alle manifestazioni, appelli, e opportuno un confronto tra tutti quelli che sono contrari alla guerra per capire la nuova fase geopolitica.
Relazioni
Don Maurizio MAZZETTO, Pax Christi
Valter LORENZI, Appello Fermare la Guerra imporre la Pace
Paolo FERRERO, Direzione Naz. Rifondazione Comunista
Josè NIVOI, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali Genova
Segue dibattito con primi interventi già programmati
Francesco AMBROSI, MIR Campagna Obiezione di Coscienza alla guerra
Flavia DAL ZILIO e Giovanni NOVELLO, Comitati Referendari
Stojan SPETIC, già Senatore della Repubblica, PCI Friuli
Luca LENDARO, Potere al Popolo Veneto
Rappresentanti dei portuali di Livorno e del Movimento No Base Pisa
Durante la serata si raccolgo le firme a sostegno della campagna referendaria contro la guerra e si raccolgono le firme per la legge di iniziativa popolare a favore del salario minimo a 10euro
L’iniziativa è promossa da
UNIONE POPOLARE, RIFONDAZIONE COMUNISTA, PCI, POTERE AL POPOLO,USB, CUB, MIR, GRUPPO NO ARMI IN UCRAINA, RETE DEI COMUNISTI
Per adesioni 3534038462, upvicenza@gmail.com