CONTRO IL LAVORO IRREGOLARE E LO SFRUTTAMENTO

COMUNICATO STAMPA 

Come Circolo di Bassano del Grappa di Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti/e siamo rimasti particolarmente scossi da quanto appreso nelle ultime ore riguardo la chiusura di un laboratorio tessile a Rossano Veneto. Al suo interno, erano presenti dieci lavoratori, tutti assunti in nero di cui molti senza permesso di soggiorno, e macchinari che non rispettavano gli standard di sicurezza previsti dalla legge. 

Tuttavia, non ci stupisce che vengano scoperte simili situazioni di sfruttamento dei lavoratori e di totale mancanza di rispetto dei loro diritti, in quanto sono elementi strutturali del nostro sistema economico, quello capitalista, con i quali facciamo i conti ogni giorno. 

Anche in questo caso, come in tanti altri, si tratta di lavoratori stranieri, che in molti casi finiscono tra le mani di datori di lavoro privi di scrupoli e pronti a sfruttarli fino allo sfinimento per i propri profitti.  

Ed anche in questo caso, ci troviamo di fronte a macchinari privi dei sistemi di sicurezza necessari. Ciò fa ancora più specie se pensiamo al fatto che tra pochi giorni, precisamente lunedì 13 gennaio alle 14:30, si discuterà l’ennesima udienza, speriamo l’ultima, del processo di Mariano Bianchin, operaio morto a Bassano del Grappa nel 2016, schiacciato da una pressa priva dei sistemi di sicurezza, all’inizio del proprio turno di lavoro. 

Come realtà politica del territorio ci siamo, negli anni, attivati in modo importante per la sicurezza dei lavoratori ed il rispetto dei loro diritti. 

Siamo sempre stati presenti davanti al Tribunale di Vicenza durante le udienze del processo Bianchin, abbiamo raccolto le firme per presentare in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare volta ad introdurre un salario minimo orario di 10€ ed abbiamo sostenuto quella contro gli omici sul posto di lavoro promossa da USB. 

Noi non ci fermeremo qui, ma sottolineiamo come la politica locale e nazionale debba fare molto di più perché tali fenomeni si riducano. Noi proponiamo l’introduzione di un salario minimo indicizzato all’inflazione, l’assunzione di un numero maggiore di ispettori per il controllo della sicurezza sui posti di lavoro e l’estensione dei controlli contro le imprese evaditrici,  anche se ciò che percepiamo da buona parte della politica è un forte disinteresse rispetto a questi problemi. 

Ci auguriamo, infine, che questo 2025 sia finalmente un anno di svolta contro le morti sul lavoro, arrivate l’anno scorso a quota 1000. 

 

Circolo di Bassano del Grappa di Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti/e