In vista della giornata del Ricordo, istituita con la legge 92/2004, il partito della Rifondazione Comunista di Vicenza, Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori, Unione Sindacale di Base e Circolo Culturale Antonio Gramsci organizzano venerdì 14 febbraio il convegno “Dalle più complesse vicende del confine orientale all’uso politico della storia” per fornire ulteriori spunti di riflessioni alla cittadinanza sulle complesse vicende del confine orientale e dei popoli che ivi convivevano a cavallo della seconda Guerra Mondiale.
Con la pregevole presenza della prof.ssa Alessandra Kersevan si vuole analizzare storicamente le più complesse vicende del confine orientale che nel loro drammatico e indissolubile intreccio hanno portato ai dolorosi fatti delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, l’obiettivo dell’incontro è la volontà di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle popolazioni slave soggiogate dal nazifascismo.
Nel 2022 e nel 2023 l’allora sindaco di Vicenza Francesco Rucco negò al nostro gruppo politico la concessione della sala pubblica, ritenendo erroneamente che soltanto i comitati 10 febbraio e la sua area politica di riferimento avessero esclusivo diritto sulle commemorazioni del giorno del ricordo. Rucco limitò la libertà di parola, infranse i principi costituzionali della nostra Repubblica e tacciò di negazionismo i relatori invitati.
Quello di Rucco fu un vero e proprio atto autoritario, una vera e propria censura preventiva, un tentativo grottesco di impedire l’approfondimento storico, la conoscenza degli eventi, fu la volontà di imporre “una storia di parte” e “un pensiero unico”, una modalità di azione tanto cara ai regimi e purtroppo tanto cara alla attuale destra di governo (vedi il ddl sicurezza del governo Meloni).
La censura preventiva sulle idee mette una pietra tombale alla nostra democrazia già fortemente malconcia, invece l’agibilità politica degli spazi pubblici va garantita sempre a tutte le forze politiche democratiche e antifasciste, IL DIRITTO DI PAROLA E DI RIUNIONE E’ SEMPRE ED E’ PER TUTTI.
Nessuno nega che le foibe ci siano state, nessuno nega che ci sono persone che sono state uccise, ma la storia va inserita nella grande vicenda, tragicissima, della Seconda guerra mondiale e dei rapporti tra i popoli che vivevano lungo il confine orientale. Così le foibe diventerebbero una delle tante tragedie che si sono verificate: una tragedia da indagare, da spiegare, da capire nella sua valenza, in un contesto di una feroce aggressione e occupazione nazifascista, che impose una italianizzazione forzata delle popolazioni slovene e croate.
Ma nel tempo la dolorosa vicenda delle foibe e dei profughi giuliani è diventata un grimaldello per permettere ai neofascisti di riciclarsi nella Repubblica, una Repubblica nata, lo ricordiamo, dalla Resistenza al nazifascismo.
Alessandra Kersevan è una saggista e editrice italiana, specializzata in storia e cultura del Friuli-Venezia Giulia e del confine orientale nella prima metà del XX secolo. Sulla scorta dei lavori di Sala e Collotti, fa parte di quel gruppo di storici che a partire dagli anni novanta del XX secolo ha intrapreso ricerche sui crimini di guerra italiani. I suoi studi in tale settore si sono concentrati prevalentemente sulle attività del Regio Esercito nel teatro bellico jugoslavo e sui campi di internamento per civili jugoslavi. Alle citate ricerche Kersevan ha abbinato una continua attività in conferenze e dibattiti, dedicati in modo particolare ai temi relativi alle foibe e all’esodo giuliano dalmata.
Ha costituito a Udine un gruppo di lavoro chiamato “Resistenza storica” facente riferimento alla casa editrice Kappa Vu, specializzata in analisi storiche sui fatti friulani e giuliani tra le guerre. Segue anche gruppi musicali che hanno come scopo principalmente quello di riscoprire la musica locale popolare, partigiana e di rivolta.
L’Anpi di Vicenza interverrà nel dibattito con il presidente provinciale Danilo Andriollo.
L’evento si svolgerà Venerdì 14 febbraio alle ore 18 presso la sala civica di Villa Tacchi a San Pio X, viale della Pace 87 a Vicenza. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Con la pregevole presenza della prof.ssa Alessandra Kersevan si vuole analizzare storicamente le più complesse vicende del confine orientale che nel loro drammatico e indissolubile intreccio hanno portato ai dolorosi fatti delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, l’obiettivo dell’incontro è la volontà di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle popolazioni slave soggiogate dal nazifascismo.
Nel 2022 e nel 2023 l’allora sindaco di Vicenza Francesco Rucco negò al nostro gruppo politico la concessione della sala pubblica, ritenendo erroneamente che soltanto i comitati 10 febbraio e la sua area politica di riferimento avessero esclusivo diritto sulle commemorazioni del giorno del ricordo. Rucco limitò la libertà di parola, infranse i principi costituzionali della nostra Repubblica e tacciò di negazionismo i relatori invitati.
Quello di Rucco fu un vero e proprio atto autoritario, una vera e propria censura preventiva, un tentativo grottesco di impedire l’approfondimento storico, la conoscenza degli eventi, fu la volontà di imporre “una storia di parte” e “un pensiero unico”, una modalità di azione tanto cara ai regimi e purtroppo tanto cara alla attuale destra di governo (vedi il ddl sicurezza del governo Meloni).
La censura preventiva sulle idee mette una pietra tombale alla nostra democrazia già fortemente malconcia, invece l’agibilità politica degli spazi pubblici va garantita sempre a tutte le forze politiche democratiche e antifasciste, IL DIRITTO DI PAROLA E DI RIUNIONE E’ SEMPRE ED E’ PER TUTTI.
Nessuno nega che le foibe ci siano state, nessuno nega che ci sono persone che sono state uccise, ma la storia va inserita nella grande vicenda, tragicissima, della Seconda guerra mondiale e dei rapporti tra i popoli che vivevano lungo il confine orientale. Così le foibe diventerebbero una delle tante tragedie che si sono verificate: una tragedia da indagare, da spiegare, da capire nella sua valenza, in un contesto di una feroce aggressione e occupazione nazifascista, che impose una italianizzazione forzata delle popolazioni slovene e croate.
Ma nel tempo la dolorosa vicenda delle foibe e dei profughi giuliani è diventata un grimaldello per permettere ai neofascisti di riciclarsi nella Repubblica, una Repubblica nata, lo ricordiamo, dalla Resistenza al nazifascismo.
Alessandra Kersevan è una saggista e editrice italiana, specializzata in storia e cultura del Friuli-Venezia Giulia e del confine orientale nella prima metà del XX secolo. Sulla scorta dei lavori di Sala e Collotti, fa parte di quel gruppo di storici che a partire dagli anni novanta del XX secolo ha intrapreso ricerche sui crimini di guerra italiani. I suoi studi in tale settore si sono concentrati prevalentemente sulle attività del Regio Esercito nel teatro bellico jugoslavo e sui campi di internamento per civili jugoslavi. Alle citate ricerche Kersevan ha abbinato una continua attività in conferenze e dibattiti, dedicati in modo particolare ai temi relativi alle foibe e all’esodo giuliano dalmata.
Ha costituito a Udine un gruppo di lavoro chiamato “Resistenza storica” facente riferimento alla casa editrice Kappa Vu, specializzata in analisi storiche sui fatti friulani e giuliani tra le guerre. Segue anche gruppi musicali che hanno come scopo principalmente quello di riscoprire la musica locale popolare, partigiana e di rivolta.
L’Anpi di Vicenza interverrà nel dibattito con il presidente provinciale Danilo Andriollo.
L’evento si svolgerà Venerdì 14 febbraio alle ore 18 presso la sala civica di Villa Tacchi a San Pio X, viale della Pace 87 a Vicenza. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Partito della Rifondazione Comunista, via Alberto Mario, 12, Vicenza; info@prc-federazione.vicenza. it ; 353 4038462